Ar.Ma Teatro
direzione artistica Daria Veronese
in collaborazione con ChiPiùNeArt Edizioni
15-18 | 22-24 settembre 2022
Cerimonia di premiazione DOIT e L’ARTIGOGOLO 2022
domenica 25 settembre ore 16:00
Programma
dal 15 al 18 settembre
e dal 22 al 25 settembre 2022
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Giovedì 15 settembre | ore 21:00
Evento ospite fuori concorso
Romanzo di un’anamnesi
Testo vincitore della sesta edizione del concorso L’Artigogolo sezione Drammaturghi in Azione | Selezionato per Scritture-6 nuove voci della drammaturgia italiana
Produzione Teatro Periferico – Cassano Valcuvia (VA)
in collaborazione con il Teatro India – Roma
Scritto e diretto da Sara Parziani
Con Sara Parziani
Voce del radiodramma Giovanni Tuzza
Questa è la storia di una bambina che diventa grande. Lungo un percorso di crescita in cui a segnare le tappe sono problematiche fisiche che con il tempo spariscono, si ripresentano, cambiano, ci si muove tra un mondo esteriore popolato da famiglia, ospedali, scuola e un mondo interiore popolato da storie e personaggi fantastici. Camminando tra questi due mondi, il desiderio di essere come gli altri e la fatica di capire qualcosa in più di sé, la bambina diventa grande confrontandosi, senza saperlo, con una malattia rara, ma scoprendo la libertà di poter essere se stessa e di poterlo raccontare.
Venerdì 16 settembre | ore 21:00
Tre. Le sorelle Prozorov
Virus Teatrali – Afragola (NA)
Liberamente tratto da ‘Tre Sorelle’ di Anton Cechov
Un progetto di Giovanni Meola
Drammaturgia collettiva scenica
Adattamento e regia Giovanni Meola
Assistente alla regia Annalisa Miele
Con Roberta Astuti | Sara Missaglia | Chiara Vitiello
In Cechov. Tre allora e tre ora. In noi. Loro, solo loro, nonostante la folla di tutti gli altri personaggi.
Con un po’ di Irina in Masha e Olga e un po’ di Masha e Olga nelle altre due e tutte e tre ad esser le facce di uno stesso solido a più facce. Come erano, come sono, come saranno. Accompagnarle, affiancarle, ascoltarle. E accompagnandole, scoprire, ricordare, riportare al cuore della faccenda. Di allora e di ora. “A Mosca! A Mosca!”: il mantra, il grido di battaglia, simbolo di un passato solidificato e bloccato nell’ambra della memoria paralizzante, simbolo di un futuro che si vorrebbe accadesse ma che evidentemente non accadrà. Mai. O accadrà senza rendersene conto? La potenzialità dell’accadere che non accade. L’accadere che tradisce la potenzialità e accade. Così, semplicemente. Le tre sorelle sono in ciascuno di noi, nelle infinite sliding doors che le maschere del nostro quotidiano ci mettono costantemente davanti. O addosso.
Sabato 17 settembre | ore 21:00
Di madre in figlia
Premio Rostagno 2020 | Finalista al concorso Sea of World
Produzione MadeInTerraneo – Anagni (FR)
Da un racconto di Federica Ponza
Adattamento teatrale Federica Ponza
Regia Andrea Di Palma
Con Patrizia Ciabatta
La voce di una mamma nelle orecchie di una figlia, ad ogni Vigilia, come un rituale infinito e rassicurante a cui si prende parte ogni anno con la certezza che nulla di diverso ci potrà essere. Finché qualcosa di sotterrato sotto le tradizioni, nascosto tra le luci, taciuto dietro mille domande viene fuori e la Vigilia non sarà più la stessa, non quella che questa figlia ha imparato a conoscere ed amare per tutta la vita… perché a volte basta un’unica consapevolezza a cambiare ogni cosa e a darti la certezza che niente sarà mai più come prima. E da lì, ci può essere solo un prima e un dopo: chi si è prima di allora, chi si sarà dopo. Quando non rimane che un’eredità, che si tramanda di generazione in generazione. Ma prima lei, la figlia, non poteva saperlo, non ne aveva idea… Un attimo di lucidità e non sarà mai più bambina.
Domenica 18 settembre | ore 18:00
Frichigno!
Produzione Piccola Compagnia Impertinente – Foggia
Drammaturgia Enrico Cibelli
Regia Pierluigi Bevilacqua
Con Pierluigi Bevilacqua
Disegno luci Mario Mignogna
“Frichigno!” è un monologo a più voci, ad alta voce. Foggia, stazione di Foggia. La città abituata a indossare la maglia nera del Sole 24 Ore. Frichigno! è uno spettacolo sui luoghi da dove veniamo, che per raccontare Foggia si affida a due icone degli anni ’90: Zdenek Zeman e Kurt Cobain. Zemanlandia e Nirvana. Frichigno! è un pastiche teatrale che prende il nome dalla parola in codice, usata dai bambini foggiani quando, durante una qualsiasi partita di calcio di strada, il portiere tocca la palla con le mani. Fuori dalla propria area, cercando di non farsi vedere dagli altri. Frichigno! Alt gioco. Frichigno è il grido di gente innamorata della propria città.
Giovedì 22 settembre | ore 21:00
Evento ospite fuori concorso
Maestre d’amore
Compagnia vincitrice del Doit Festival 2018 con lo spettacolo Tàlia si è addormentata
Produzione PolisPapin – Roma
Drammaturgia PolisPapin | Publio Ovidio Nasone
Con Cinzia Antifona | Valentina Greco
Allestimento scenico Domenico Latronico
Costumi Cunegonda – La piccola costumeria
Melodie e parole Francesca Pica
Editing musicale Francesco Petti
Due fantomatiche attrici di varietà si aggirano sul palcoscenico e si accingono a preparare la scena per il loro imminente show. Con un inizio meta teatrale esse vestono i panni di Maestre dell’Ars Amatoria e dichiarano da subito al pubblico presente che fonte di ispirazione del loro sapere è la millenaria opera di Ovidio. A questo punto salgono a turno sul pulpito, ognuna di esse è capofila ed esperta di un diverso aspetto del rapporto di coppia e dell’arte di conquistare l’amore e ne fa mostra con orgoglio. Si susseguono così 5 diversi capitoli: “La Vergine”, “L’aspirante Sposa”, “La Moglie”, “La delusa”, “L’adultera”. Il tutto condito da balli, canti e gag comiche da varietà. Maestre d’Amore, sperimentato in prima battuta come reading a due voci, è oggi diventato uno spettacolo comico, ma raffinato dove le attrici giocano ad interpretare delle maestre, sapienti divulgatrici del Sommo Ovidio. Uno spettacolo ironico, a tratti graffiante, volutamente ammiccante e sorprendentemente contemporaneo che parla direttamente alle spettatrici senza escludere gli spettatori: gli uni e gli altri diventano i destinatari dichiarati di questo manuale indispensabile a tutti coloro che amano. “Maestre d’Amore” vanta una serie di canzoni e gingle appositamente creati dall’attrice e musicista Francesca Pica, tra cui “Il coccodrillo egizio” che non manca di appassionare ed incuriosire ogni singolo spettatore.
Venerdì 23 settembre | ore 21:00
Filo D’Erba
Produzione Villari Profita | Vitamina T – Roma
Drammaturgia Cinzia Villari | Lorenzo Profita
Regia Cinzia Villari | Lorenzo Profita
Con Cinzia Villari | Lorenzo Profita
Sonorizzazione Cristiano D’Aliesio
Scene e costumi Tiziana Foschi | Valentina Bazzicchi
Disegno luci Marco Di Campli San Vito
Filo d’erba è uno spettacolo ispirato ai fatti tragici di Erba del 2006. Non è un lavoro d’inchiesta, né tantomeno di denuncia.
La vita di provincia ha mutato luce e temperatura. Il cambiamento è stato veloce. Non è più protetta e protettiva, lontana dall’alienazione e dalla violenza della città. Ma si continua a crederlo. Non ci si rassegna al cambiamento. La confidenza, le relazioni, la solidarietà, la sicurezza sono finite. Qui la ricchezza è in un reticolo di strade, di agglomerati, di zone residenziali, saldate l’una all’altra. Ma non si è più vicini davvero. Ora si è anonimi, indistinti, tagliati dal traffico e da sacche di vuoto che un giorno all’improvviso, si riempiono di un nuovo cantiere per allontanarsi e allontanare ancora. Ed è qui che la simbiosi amorosa a volte può diventare salvagente di tutti i mali. Gli stessi interessi, le stesse opinioni, gli stessi valori, le stesse ossessioni diventano garanzia di un’auto-protezione “Il mondo qui fuori non ci protegge ma se noi stiamo insieme la violenza non entra”. Ma quando il mondo di fuori mette a rischio il protetto mondo di dentro l’equilibrio s’incrina e la coppia può giungere a commettere azioni “inimmaginabili”. Nell’ordinaria normalità esplode una storia di straordinaria anormalità.
Sabato 24 settembre | ore 21:00
Itria: primo studio
Miglior drammaturgia italiana e menzione speciale della stampa Festival Internazionale Teatri Riflessi 2022 (CT) | Testo vincitore premio Teatro Aurelio di Roma | Finalista al Festival Ethnos generazioni (San Giorgio a Cremano)
Produzione BDP Young – Montagnareale (ME)
Regia e Drammaturgia Aurora Miriam Scala
Aiuto regia e movimenti di scena Maria Chiara Pellitteri
Con Aurora Miriam Scala
Voce off Cinzia Maccagnano
Assistenza tecnica Valerio Puppo
Scene e costumi Freezer0_Lab9
Ci troviamo in una stanza della mente. In un tempo non tempo, in un luogo non luogo, a ricordare.
Colei che ricorda è Itria: una donna siciliana, unica voce capace di evocare tutti i protagonisti di una misteriosa pagina della storia italiana. Il due Dicembre 1968, uno sciopero pacifico e non violento si trasforma in un eccidio. I Braccianti di Avola scioperavano per chiedere la parità. Volevano che giungesse anche nelle campagne della Sicilia Sud Orientale il controllo sulle assunzioni, e che il mercato di piazza non fosse più il metodo col quale scegliere i lavoratori, come fossero bestiame.
Itria ha tre figli ed è la moglie di Giuseppe Scibilia, bracciante di 46 anni, anche lui partecipe della protesta. Nella mente di Itria ogni ricordo è chiaro. Ogni istante. Dopo giorni e giorni di richieste da parte dei sindacati, i braccianti non riescono ad ottenere risposte dai proprietari terrieri, non c’è dialogo, non c’è apertura. Si decide per il blocco stradale. La celere irrompe ad Avola, nella statale 115, sparando ad altezza d’uomo. Decine e decine di feriti e due morti. Giuseppe Scibilia e Angelo Sigona perdono la vita. Orde di giornalisti accorrono a raccontare l’accaduto. Dopo 52 anni dal fatto, e un’inchiesta secretata nessuno ha mai saputo la verità. Nessun colpevole, nessuna risposta
Teatro Ygramul
direzione artistica Vania Castelfranchi
e con il contributo di ArteAtrio
15-18 settembre 2022
Cerimonia di premiazione DOIT e L’ARTIGOGOLO 2022
domenica 25 settembre ore 16:00 Ar.Ma Teatro
Programma
dal 15 al 18 settembre 2022
Giovedì 15 settembre | ore 21:00
Le parole di Drina
Testo segnalato al premio Fersen alla regia e alla drammaturgia contemporanea 2019, XV ed. | Spettacolo vincitore del Bando Next
Produzione Comteatro – Corsico (MI)
Da un’idea di Carola Boschetti | Roberto Ceriani
Dalla testimonianza di Drina Bavestrello
Drammaturgia Laura Laterza
Regia Claudio Orlandini | Cinzia Brogliato
Con Laura Laterza
Costumi di Anna Bertolotti e Floriana Setti
Foto di scena Daniela Parisi
La protagonista racconta il dramma vissuto in prima persona, appena quindicenne, durante il Golpe militare del 1973 in Cile. È la mattina dell’11 settembre quando, proprio di fronte a casa sua alle primissime ore del giorno, sente scoppiare una bomba posta all’interno dell’Università Tecnica dello Stato. Da quel momento termina una parte importante della sua vita serena e spensierata, che tocca l’apice della gioia sotto il governo di Salvador Allende e inizia una vita difficile e dolorosa che va dall’arresto del padre, che subisce in due anni di prigionia continue torture, dalla ricerca di sua sorella militante socialista in fuga continua, fino all’abbandono della sua amata terra cilena per approdare all’Italia solidale degli anni Settanta dove si sentirà accolta e metterà nuove radici. La storia di Drina è la storia di molti e potrebbe essere la nostra. Perciò urge sempre di più che il dolore, lo sgomento e la solidarietà non rimangano concetti astratti o un sentito dire ma siano resi concreti dal racconto dell’esperienza diretta di una ragazza, ricordando che quello che è successo a lei potrebbe toccare tutti noi. Un giorno. Il caso di Drina, come molti altri, deriva dall’esercizio arbitrario del potere, da un colpo di Stato che ha ribaltato le vite di migliaia di cileni; non dimentichiamo che se si fosse potuto in qualche modo evitare, forse molto di quello che stiamo ancora vedendo in altri paesi sarebbe potuto non succedere. Quella di Drina è una storia su cui vale la pena fermarsi. E riflettere.
Venerdì 16 settembre | ore 21:00
Stelle nere
Produzione Centro Teatrale MaMiMò – Scandiano (RE)
Drammaturgia e Regia Fabio Banfo
Con Cecilia Di Donato | Umberto Petranca | Fabio Banfo
Primo spettatore Marco Maccieri
Costumi Rosanna Monti
Luci Fabio Bozzetta
Musiche originali Riccardo Burs
Lo spettacolo è ispirato alla storia di Osvaldo Valenti e Luisa Ferida, una coppia di famosi attori del cinema italiano degli anni ’30, che ha continuato a girare film per la Repubblica di Salò, fino al 1944, mentre l’Italia era nel pieno dell’occupazione nazista e della guerra di liberazione. La loro vicenda si intreccia con quella della Banda Koch, feroci cacciatori di prigionieri politici, che nelle celle segrete della famigerata Villa Triste di Milano, torturarono e uccisero decine e decine di vittime, mentre ai piani alti si consumavano feste e orge a base di alcol e cocaina. Osvaldo e Luisa pagheranno un prezzo altissimo per aver frequentato quel luogo e, con il loro destino, andrà perduto anche il loro ultimo film, quasi che l’arte, insieme agli uomini si sia voluta vendicare della loro complicità con il Male, cancellandoli. Una scenografia agile e leggera, fatta di pochi oggetti e varie tipologie di luci, che evochi più che mostrare i diversi spazi della villa, rendendola il più possibile una presenza fantasmatica ed inquietante, che deve aleggiare ed avvolgere i protagonisti. La struttura apparentemente lineare del testo, basata su un’unità classica di tempo, luogo ed azione, funge da base per creare diversi piani narrativi, in cui il tema del teatro nel teatro, portato fortemente in campo dai due protagonisti, e rinforzato dal tema della cocaina, diventa una riflessione sulla distanza tra realtà ed immaginazione, sui confini tra l’arte e la vita, tra violenza e rappresentazione della violenza.
Sabato 17 settembre | ore 21:00
Cascando!
Dall’autore vincitore del Premio Internazionale Flaiano under 30 2005 | Oddone Cappellino 2004 | Premio europeo di drammaturgia 2007 | CTAS Oltreparola 2004 under 30 | Matilde di Canossa-Corte Ospitale 2009
Produzione DoveComeQuando | Festival Inventaria – Roma
Scritto e diretto da Pietro Dattola
Con Flavia Germana De Lipsis
Atto unico ironico-esistenziale. Tutto-in-una-notte. Tema: La fine. Svolgimento: In caduta! Più o meno libera.
Bisogna mettere un punto. Bisogna che le cose finiscano. Si chiama coraggio. Le cose finiscono. Anche noi.
Eppure nessuno sembra accorgersene. Pochissimi ne parlano. “Tanto tocca a tutti, che ci possiamo fare?”, e poi basta, punto, fine, la chiudono lì, non ne parlano più, come se non li riguardasse. Forse si tengono a distanza di sicurezza: se si guarda troppo a lungo l’abisso, l’abisso ti guarda dentro. Anna, per esempio, ci casca spesso, nell’abisso. Ci casca tanto. Di più. Sempre. Soprattutto la notte. E sono cadute affollate, stupefacenti, imprevedibili, movimentate, scomposte, grottesche: un caleidoscopio di ragionamenti, situazioni, sogni capovolti, un vociare che devia, procrastina, contrasta, asseconda, scherza, un cuore pensante ed un pensiero accorato: se non è possibile evitare la caduta, bisogna almeno provare a restare in equilibrio durante. Se la fine sfinisce, bisogna disinnescare la paura della fine! La fine è una stella caduta, un respiro mozzato, una nota che ha smesso di vibrare, un grissino e hai ancora fame. La fine è un fatto, è un rimpianto, un rimorso, un rimosso. La fine è di tutto, è di tutti, è sempre, è comunque. E allora cosa c’è di speciale, nella fine? Niente. Davvero. Niente. Soltanto noi.
Domenica 18 settembre | ore 18:00
Alieni Nati
Premio “Miglior Spettacolo” e “Premio della Giuria” alla rassegna “Autori nel cassetto, attori sul como’ “ 2020 al Teatro degli Audaci
Produzione Variante Theatron – Roma
Drammaturgia e Regia Alessandro Giova
Con Chiara Becchimanzi | Alessandro Giova | Fabrizio Loreti
Alie(ni)nati, spettacolo scritto e diretto da Alessandro Giova, che già dal titolo, un gioco di parole che può essere letto sia come Alieni Nati, sia come Alienati, esprime la condizione di sentirsi “Alieno”, ovvero talmente disillusi da non sentire questo mondo come proprio. Dall’altra invece esserne parte, ma nutrire il desiderio di staccarsene e in qualche modo eliminare se stessi da un mondo in cui sentiamo di essere ormai ospiti scomodi. Alieni Nati è una satira socio-politica che prende di mira la società moderna, la politica, il giornalismo e molti altri aspetti del nostro folle mondo contemporaneo. Una trama in apparenza surreale ma che trae ispirazione dalle stranezze più assurde del nostro mondo. Dai Pastafariani alla colonizzazione di Marte. Tre personaggi (una fisologa/antropologa, un astrofisico autodidatta e un writer) che rappresentano tre grandi caratteri umani: la spinta dell’uomo al continuo progresso, la difesa della Natura e la stoltezza dell’uomocomune, sempre uguale a se stesso qualunque cosa accada. Possiamo ancora pensare di cambiare il mondo, oppure è arrivato il momento di cambiare mondo? Salvare il vecchio o crearne uno nuovo? Con linguaggio asciutto, moderno e incalzante, Alieni Nati racconta satiricamente le dinamiche di un mondo sempre più in crisi. Una crisi provocata dall’uomo e a cui lo stesso uomo non sa reagire. Lo spirito di adattamento che ci ha permesso di piegare il mondo alle nostre esigenze di Homo Sapiens, è andato totalmente perduto. Siamo in balia di noi stessi, incapaci di riequilibrarci tra le molteplici esigenze di individui tutti diversi. La spinta al progresso si scontra con la necessità di conservare, nel mezzo c’è il caos di chi ignora e non si pone il problema, una nuova specie umana, figlia del Sapiens, ma che ne segna forse la fine: l’Homo Demens.
Domenica 18 settembre | ore 21:30
EVENTO FUORI CONCORSO
Festa di chiusura del workshop condotto da ASCANIO CELESTINI
tenutosi presso la bibliioteca Aldo Fabrizi di Roma e organizzato da Federico Moschetti
Spettacolo fuori concorso Omaggio a Mamma Roma
Circomare Teatro – Roma
dedicato ai cento anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini
Con Valerio Biondi | Jacopo Carosi | Mario Umberto Carosi | Asia Sugoni | Veronica Ventura | Alessandra Cappuccini nel ruolo di Mamma Roma
Domenica 25 settembre | ore 16:00
Ar.Ma Teatro
Premiazione dei vincitori del DOIT Festival 2022
Premiazione dei vincitori del concorso di drammaturgia L’Artigogolo 2022
Premio allo spettacolo
Premio alla drammaturgia
Premio alla regia
Premio alla recitazione
Premio Giuria giovane Adriano Sgobba
Presentazione editoriale delle monografie teatrali dei testi vincitori de L’Artigogolo 2021
BRINDISI
ingresso libero SU PRENOTAZIONE
Biglietti: intero € 13; ridotto € 10
Abbonamento 4 spettacoli € 40
– ingresso libero per la cerimonia di premiazione –
Per info e prenotazioni inviare esclusivamente SMS o WhatsApp ai seguenti numeri:
> Ar.Ma Teatro 349 661 5221 - 320 895 5984
> Teatro Ygramul 331 470 3950
Ar.Ma TEATRO Via Ruggero di Lauria, 22 ROMA M Cipro tel. +39 06 3974 4093 - infoarmateatro@gmail.com
Teatro Ygramul
Via Nicola Maria Nicolai, 14 ROMA (Zona Casale di San Basilio)
vaniaygramul@gmail.com
Ufficio stampa ChiPiùNeArt
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